Il territorio di Spormaggiore vanta numerose sorgenti, ma la più importante è senz’altro l’Acquasanta.
È la seconda sorgente idropotabile più importante del Trentino: produce in media 20 milioni di metri cubi d’acqua che sgorga vicino a Maurina, ai piedi del Monte Bedolé: data la sua portata considerevole (circa 600 litri al secondo in media) e la sua alta qualità minerale alimenta gli acquedotti della Piana Rotaliana.
La sua natura intermittente e carsica fa sì che alterni giornate di tranquillità a momenti improvvisi di violenti rigetti d’acqua, accompagnati da fischi e sibili inquietanti.
Questo è quanto ci dice oggi la geologia, ma le leggende popolari di Spormaggiore raccontarono la sorgente in altro modo: era il Diavolo stesso che, scacciato dal Cielo e incatenato proprio in quelle grotte sotterranee, mandava fischi e urla contro Dio cercando di uscire.
I contadini che passavano di lì erano terrorizzati e così si decise di fare una processione solenne per rimandare una volta per tutte il Diavolo nelle profondità dalle quali era emerso. Il foltissimo corteo di fedeli s’avviò salmodiando dalla Chiesa: in testa scendeva il parroco con la Statua della Madonna portata a spalla da uomini robusti che si davano il cambio. Arrivati, iniziò il rito di esorcismo, ma il Diavolo si ribellò con un violentissimo sifone d’acqua che uscì dalla grotta, atterrò i fedeli e fece traballare i portatori che reggevano la statua.
Rialzatisi, tutti, parroco compreso, ci si accorse che dal dito della Madonna si era sfilato il prezioso anello sacro ed era precipitato proprio dentro la sorgente. Questo fu il segno divino di protezione che tutti aspettavano: da quel momento, nonostante i rumori sinistri, l’acqua sgorgata sarebbe stata sicuramente “Santa” grazie all’anello benedetto che ancor oggi giace sul fondo.