La questione delle nuove generazioni (da interpretare come problema, ma anche e soprattutto come opportunità) è, sin dall’inizio, uno dei quattro pilastri fondanti del Future Lab.
Come ben sappiamo, molti dei nostri hotel, negozi, attività commerciali e aziende collegate al turismo sono a gestione famigliare. Questo testimonia come gli abitanti guardano al turismo non solamente come a un lavoro, ma anche come a una scelta di vita. Sappiamo però anche che il passaggio da una generazione all’altra può essere un momento delicato per l’azienda (e in alcuni casi addirittura fatale) se non è pianificato e costruito negli anni.
I giovani non sono poi solo al centro della sfida del passaggio generazionale. Sono la fascia di popolazione che, proprio data la loro giovane età, più di tutti subirà le conseguenze del cambiamento climatico (un’indagine di Amnesty International del 2019 – pre-Covid – ha rilevato come per la Generazione Z il cambiamento climatico è la sfida più importante che il mondo deve oggi affrontare).
Sappiamo inoltre che qualità della vita e dei servizi e bilanciamento tra lavoro e benessere guidano molto spesso le scelte di vita di una persona. In uno scenario comune a tutti i territori alpini, caratterizzato dallo spopolamento, un territorio deve essere attrattivo per le nuove generazioni.
Proprio per questo riuscire a coinvolgere i giovani dell’altopiano nella progettazione e co-creazione del futuro, di cui saranno i veri protagonisti, è un elemento chiave per la riuscita del Future Lab.
Dopo il progetto della classe seconda della scuola media di Andalo, ad aprile e maggio, in pieno lockdown, è stato inviato un questionario online a tutti i giovani (16-35 anni) dei cinque paesi, per capire cosa pensano delle opportunità future di vita e lavoro sull’Altopiano (alla luce anche della crisi Covid-19). 193 ragazzi hanno risposto, fornendoci così dati importanti da utilizzare nel proseguo del Future Lab (risultati più dettagliati del sondaggio sono contenuti nel booklet in consegna in questi giorni presso tutte le abitazioni dell’altopiano).
In data 26 settembre, infine, c’è stata la possibilità di incontrarsi finalmente dal vivo per continuare a parlare insieme di futuro. Al Rifugio Meriz quaranta ragazzi e ragazze di tutti e cinque i paesi si sono trovati per il New Generation Day: un pomeriggio per pensare, creare e immaginare nuove idee per il futuro della nostra destinazione.
I ragazzi si sono divisi in otto gruppi e, partendo da uno dei quattro pilastri (DNA della destinazione, cambiamento climatico, nuove generazioni, turismo in equilibrio) hanno cercato di riformulare queste quattro questioni in un ‘problem statement’, un problema ben definito da risolvere. In due successive sessioni di lavoro di trenta minuti hanno ideato una possibile soluzione e i mezzi necessari per attuarla.
Gli otto gruppi hanno poi illustrato, in tre minuti, le loro idee a tutti i partecipanti e a una giuria composta dal pool di esperti a capo dell’attuazione del Future Lab e dai membri del Tavolo Giovani della Comunità. Sono emersi numerosissimi spunti sulla mobilità, sul coinvolgimento dei giovani nei processi decisionali, sui servizi alla cittadinanza nei periodi del ‘fuori stagione’, sull’identità della destinazione e su come creare un modello di sviluppo turistico più sostenibile per la Comunità.
La giuria, in particolare, ha deciso di premiare tre gruppi:
- Gruppo Noi (Martina Rampanelli, Arianna Ghezzi, Vincent Perli, Sofia Sartori, Michele Toscana)
Proposta: Creare un’associazione con e per i giovani che abbia lo scopo di promuovere la formazione professionale per i giovani dell’Altopiano. Creare un’app per un servizio di car sharing e messaggistica per eventi e corsi formativi. - Gruppo Sailor Moon (Marta Mottes, Eleonora Bottamedi, Stefania Agostini)
Proposta: Sonar di Destinazione, un sistema a rete che permetta di raccogliere le esigenze, i bisogni e i desideri di soggetti non considerati tradizionalmente turistici (la comunità) per portarli all’attenzione degli stakeholder principali e del CDA dell’Azienda per il Turismo per un futuro sviluppo. - Gruppo Dolomiti Paganella Slow(Marco Osti, Carolina Franchi, Valentina Tonidandel, Stefania Giordani, Renato Nerini)
Proposta: Distribuire i flussi turistici durante l’arco di tutto l’anno sviluppando esperienze e percorsi ‘slow’, attraverso la valorizzazione delle risorse e la formazione degli attori turistici già presenti sul territorio e riuscire così ad attrarre nuovi target.
Il premio? Un viaggio a Copenaghen (quando la situazione sanitaria lo permetterà), perché la contaminazione di idee genera innovazione e quale posto migliore della capitale danese, tra i principali ispiratori del Future Lab, per essere contaminati?