Chi sono le nuove generazioni? Quali sono le sfide che ci pone il cambiamento climatico? Come si conciliano qualità della vita, imprenditorialità e difesa dell’ambiente? In attesa dell’evento finale del Dolomiti Paganella Future Lab, previsto per il 29 ottobre, abbiamo chiesto ad alcuni abitanti dell’altopiano di raccontarci il loro personale punto di vista relativamente ai 4 temi che stanno alla base del progetto: DNA di destinazione, nuove generazioni, cambiamento climatico e turismo in equilibrio.
- Chi è Simone Elmi?
Sono nato a Milano e ho sempre vissuto questi territori da turista, sin da quando i miei genitori mi portavano in vacanza in questi luoghi. Anno dopo anno mi sono appassionato a queste montagne e a 20 anni ho deciso di trasferirmi qui. Per farlo sono diventato una guida alpina e il mio lavoro è far scoprire e accompagnare le persone in questo fantastico parco giochi naturale.
È il lavoro più bello del mondo!
Cerco con la mia passione di portare avanti delle iniziative culturali legate alla montagna. Un esempio è il progetto Brenta Open, con il quale portiamo dei ragazzi disabili in alta quota. E’ il mio modo di contribuire a una montagna inclusiva e alla portata di tutti.
- Qual è stata la tua personale esperienza del lockdown da Covid-19?
Vivo in una piccola comunità ai piedi delle Dolomiti di Brenta e questo mi ha consentito qualche uscita in montagna, che ha alleggerito gli effetti psicologici da lockdown. Per contro, come per tutti, ha inciso molto a livello economico, ma ho imparato che qualsiasi difficoltà, se affrontata con positività insieme alla famiglia, è superabile.
- Fai un lavoro grazie al quale sei sempre immerso nella natura. Com’è cambiato la tua quotidianità con il Covid-19?
Durante questo periodo mi sono dato ai lavori in casa, come tutti, ma sono riuscito comunque a vivere la natura, avendo il bosco e le montagne proprio dietro casa. È stato un periodo introspettivo molto utile.
- Sei uno dei maggiori contributori allo sviluppo di questa destinazione. Perché è così importante innovare in un territorio che è già così attrattivo?
Prima di tutto è importante per me, perché è la mia passione e voglio dare il mio contributo al territorio e alla comunità. Ad esempio il recupero della “Falesia Dimenticata” sta dando vita a una serie di risvolti positivi come la nascita di alcune attività economiche a esso strettamente collegate. Dei giovani ragazzi, ad esempio, hanno aperto un piccolo B&B, che, senza il flusso turistico della falesia, difficilmente sarebbe stato aperto. Mi piace pensare che con questo progetto ho evitato che due giovani prendessero la direzione delle grandi città in cerca di fortuna.
- Pensando al tuo lavoro, come pensi che sarà influenzato dal cambiamento climatico?
Il cambiamento climatico lo viviamo tutti i giorni ed è una cosa a cui ci dobbiamo adattare, perché non lo si può contrastare. Io non ho soluzioni, ho solo la consapevolezza che tutti noi, me compreso, possiamo fare la differenza anche attraverso i piccoli gesti di tutti i giorni. Io ad esempio ho comprato una macchina elettrica.
Ascolta il quarto episodio del podcast “FUTURO – La destinazione che sarà”
Gli abitanti dell’Altopiano della Paganella nel corso della loro storia hanno dimostrato di sapere trasformare situazioni difficili in occasioni di cambiamento, così come è avvenuto cento anni fa, dopo il violento incendio che distrusse gran parte delle case di Molveno. E anche oggi, con quello stesso spirito, ritengono che si debba trarre esperienza dalla crisi causata dalla pandemia da Covid-19 per riconnettersi, innanzitutto, con sé stessi e la natura e per pensare a un nuovo modo di fare turismo nel nostro comprensorio.
Ad affermarlo è, infatti, l’85% dei residenti che hanno partecipato all’indagine di comunità condotta nell’ambito del progetto Dolomiti Paganella Future Lab e di cui il 31% chiede, addirittura, di ripensare in modo radicale al nostro modello di sviluppo turistico.
In questo nuovo episodio con le testimonianze del sindaco di Molveno, Matteo Sartori, e del direttore delle Biblioteche della Paganella, Graziano Cosner, partendo proprio dall’incendio di Molveno del 5 settembre del 1921, di cui quest’anno ricorre il centenario, racconteremo di questa spiccata resilienza degli abitanti dell’Altopiano e del perché oggi sia così importante per affrontare il futuro che ci attende.
Leggi la quarta ‘Pillola dal Futuro’
‘Pillole dal Futuro’ è un progetto editoriale nato per accompagnare la comunità all’evento finale del 29 ottobre, un modo per tenere attiva la discussione sui 4 temi fondanti del Future Lab attraverso la voce di alcune figure di riferimento della nostra destinazione. Le sei uscite sono state consegnate presso le case di tutti i residenti dell’Altopiano durante i mesi estivi.